Impianto di riscaldamento ad emissione a pavimento: comfort ambientale e risparmio energetico.
Quando si acquista o ristruttura casa uno degli aspetti che si deve attentamente valutare è la tipologia dell’impianto di riscaldamento, perchè tale scelta inciderà necessariamente su tre fondamentali aspetti: 1) Il risparmio economico; 2) La sostenibilità ambientale; 3) Il comfort termico per gli abitanti.
La nuova normativa tecnica di settore sta “obbligando” nei casi di ristrutturazione dell’impianto termico e di nuova costruzione all’utilizzo sostanziale di Fonti Energetiche Rinnovabili e ci sta portando ad ottimizzare al massimo i consumi dell’energia fornita per produrre “acqua calda”, utilizzata come vettore termico per riscaldare gli ambienti e per l’uso sanitario.
Dalla ricostruzione post bellica, nella maggior parte delle case italiane, il riscaldamento dell’ambiente domestico è affidato ai termosifoni, che rappresentano il sistema di riscaldamento tradizionale, basato su una trasmissione del calore per convezione-conduzione ad alte temperature di mandata (60-70°C), ma negli ultimi anni sta riprendendo forza il sistema di riscaldamento a pavimento che, al contrario, diffonde il calore per irraggiamento e lavora a basse temperature (35°-40°C) ed ha, come vedremo, innumerevoli vantaggi.
Il riscaldamento a pavimento nacque e conobbe una sua significativa diffusione all’incirca intorno agli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, ma successivamente fu abbandonato in quanto l’errata impostazione progettuale e realizzativa (tubazioni completamente annegate nella struttura di solaio, accoppiati termicamente, con passi eccessivi), causava, oltre ad un eccessiva inerzia termica del sistema, inevitabili problemi di salute, come gonfiore alle gambe o ripetuti mal di testa, legati alle alte temperature di emissione che il pavimento erroneamente raggiungeva.
Oggi, però, tutti questi inconvenienti, dovuti ad errate impostazioni progettuali e realizzative, sono stati completamente superati grazie alla corretta impostazione progettuale (posa disaccoppiata termicamente all’interno di apposito massetti di modesto spessore, con passi delle tubazioni molto ravvicinati) ed all’utilizzo di materiali più indicati ed affidabili, che permettono di ottenere all’interno dell’ambiente domestico da riscaldare, una minima inerzia termica del sistema ed una temperatura costante e piacevole, con temperature di mandata che si attestano intorno ai 35°C.
Ecco che, nella scelta di installare un riscaldamento a pavimento, risulta estremamente importante capire e conoscere quelli che sono i pregi e i gli eventuali difetti di questo tipo di riscaldamento, al fine di decidere in piena consapevolezza se questo tipo di sistema sia adatto alle vostre esigenze evitando giudizi affrettati dovuti a risultati di installazioni e progettazioni obsolete.
Indubbiamente il riscaldamento a pavimenti ha oggi straordinari vantaggi:
– maggior comfort abitativo: il riscaldamento a pavimento diffonde il calore per irraggiamento (calore simile a quello del Sole) e chi decide di realizzare un riscaldamento di questo tipo godrà di un livello superiore comfort abitativo, in quanto il Sole per l’uomo e per gli animali è stata la prima fonte di riscaldamento e quella quindi che produce maggiore confort. Questa sensazione di benessere maggiore, deriva dal fatto che in un ambiente riscaldato con pannelli radianti a pavimento si è subito avvolti da un gradevole tempore nonostante la temperatura di mandata dell’acqua sia inferiore a quella prodotta da un riscaldamento tradizionale (il riscaldamento a pavimento lavora con temperatura di mandata intorno ai 35°c) di norma la temperature del pavimento da progetto, misurata a contatto diretto, non deve mai superare la temperatura di 20-22°C ad eccezione del Bagno che può arrivare a 24°C;
– più spazio a disposizione e libertà nella scelta del pavimento: l’utilizzo del riscaldamento a pavimento permette una maggiore libertà nella disposizione degli spazi e degli arredi.
Risultano ideali da installare soprattutto negli ambienti più piccoli e in quelli con i soffitti inclinati o, comunque, nei casi in cui è importante ottimizzare gli spazi. A questo bisogna aggiungere che la scelta di questo tipo di riscaldamento non esclude a priori l’utilizzo di alcuni tipi di pavimento: infatti, è possibile scegliere tipi di pavimentazione come piastrelle, moquette, pietra naturale, con qualche accortezza per parquet e legno che non deve avere spessori eccessivi. Anche la pulizie risulteranno più rapide oltre agli antiestetici aloni a parete sopra i radiatori;
– ideale per la salute: il riscaldamento a pavimento presenta anche molteplici vantaggi per la salute. La presenza di una diffusione per irraggiamento fa sì che non si creino polveri che per convezione, sollevandosi, possano far nascere allergie; inoltre, l’assenza di differenze di temperature all’interno della casa fa sì che non si creino muffe e la minore umidità dovuta ad una distribuzione più equa del calore fa sì che la presenza di acari sia quasi ridotta a zero;
– maggior calore e senso di benessere: con il riscaldamento a pavimento c’è un’equa distribuzione del calore. Si avverte una sensazione di benessere, dovuta al calore percepito dai nostri piedi e ad una minore differenza di temperatura tra i piedi e la testa;
– risparmio energetico ed economico: il riscaldamento a pavimento produce due tipi di risparmio, quello energetico e quello economico. Entrambi i risparmi derivano soprattutto dalla possibilità di avere una temperatura della caldaia compresa tra i 35-40°C(un impianto tradizionale raggiunge la temperatura di 60°-70°); inoltre, la temperatura dell’ambiente è già gradevole a 20°C, 2°C in meno rispetto a quella percepita con un impianto tradizionale; in più c’è la possibilità di utilizzare caldaia a recupero di calore (a condensazione) o ad energie rinnovabili (come il calore terrestre o l’energia solare o Pompe di Calore) e di godere di incentivi statali;
– raffrescamento in estate: con un unico impianto, configurato e realizzato secondo precise indicazioni progettuali, si può avere la possibilità di godere di temperature più fresche e naturali in estate innescando il cosiddetto effetto cantina, un fresco più gradevole e compatibile con la salute umana rispetto ai sistemi di condizionamento a split tradizionali (che innescano correnti convettive responsabili di vari malanni alla vie respiratorie) grazie ad un unico sistema a basso consumo.
I principali svantaggi possono essere i seguenti:
– Costo maggiore rispetto a un impianto tradizionale: lo svantaggio principale di questo tipo di impianto potrebbe essere il costo. I costi iniziali che bisogna sopportare sono più elevati, visto che comunque l’installazione di un impianto del genere prevede sia l’utilizzo di diversi elementi, anche strutturali, sia un’ organizzazione attenta degli stessi al fine di garantire il successo dell’intero impianto. C’è da rilevare, però, che i costi onerosi che si sopportano all’inizio e che sono circa del 40% più alti di quelli normali saranno poi ammortizzati nel corso degli anni quando vi accorgerete che comunque consumerete meno energia e, quindi, le utenze gas o elettriche saranno molto meno costose del solito (il risparmio si aggira intorno al 30-40% rispetto ad un impianto tradizionale);
– Necessaria attenzione nella regolazione dell’impianto e nella temperatura di mandata: importante mantenere una temperatura di mandata consona su indicazione del progettista o dell’installatore oltre all’utilizzo di termostati ambiente programmabili nelle 24 ore installati nelle zone di riferimento: questo non è un vero e proprio svantaggio in quanto ormai tutti gli impianti devono essere regolati e controllati con sistemi di programmazione per migliorare il rendimento ed i consumi;
– Costi aggiuntivi per il raffrescamento estivo: Se si vuole anche il raffrescamento estivo con “effetto cantina” è necessario dotarsi di un impianto aggiuntivo completo di Ventilazione Meccanica Controllata con de-umidificazione per tutti gli ambienti (normalmente, però, il raffrescamento estivo è sempre una dotazione impiantistica aggiuntiva anche nel caso degli Split a Pompa di Calore).
Conclusioni
Come si può rilevare, quindi, gli svantaggi NON sono propriamente tali ma riguardano solo accortezze o costi aggiuntivi (anche opzionali come l’effetto raffrescamento cantina) che, se l’impianto è ben progettato e realizzato, vengono ammortizzati tranquillamente nei primi 3-4 anni di utilizzo.
In tutti i casi l’impianto deve essere progettato, realizzato, collaudato e certificato da professionisti ed artigiani competenti in materia, installato secondo le indicazioni del produttore, regolato e condotto secondo quanto prescrive la norma tecnica.